L’evento COVID-19 ha travolto il paese in modo irruento ed inaspettato, stravolgendo le nostre abitudini. La vita lavorativa è stata tra le cose più messe in discussione affiancata alla gestione della vita privata, tema molto caldo affrontato e risolto, per certi aspetti, con la messa in campo dello smart working.
Smart working in termini di urgenza ed emergenza che non sempre ha rispettato tutti i parametri dettati dalla normativa che lo riguarda, ma che si è, dopo tanto, fatto prendere seriamente in considerazione ed ha attirato su di sè l’attenzione. Lo Smart working ha fatto emergere in modo ancora più marcato la conciliazione tra vita provata e lavoro, vantaggi e svantaggi di situazioni che ognuno di noi vive quotidianamente. Molte più persone hanno iniziato a riflettere sul WORKLIFE BALANCE dando priorità ai valori che da questo emergono. Valori chiari riconducibili ad azioni concrete che mettono in primo piano l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Valori che lasciano spazio oltre che al modus operandi, alla professionalità, all’essere qualificati, anche alla trasparenza ed alla correttezza: condizioni sempre più necessarie per avere una vita soddisfacente ed appagante che possa auemntare anche le performance sul posto di lavoro.
LAVORIAMO PER LO STIPENDIO O PER QUALCOSA DI PIU’ GRANDE?
Questa è la domanda che sempre più spesso ci si pone. Le persone, al giorno d’oggi, sono meno legate al denaro e più legate alle situazioni che favoriscono il benessere psico fisico, il tempo libero, la cura delle proprie passioni. Il denaro non può comprare il tempo che possiamo avere a nostra disposizione da vivere per quello che più ci piace, a cui siamo più legati. La famiglia, gli affetti, le passioni, gli hobbies, il relax, sono tutte cose per cui ormai siamo disposti a rinunciare a parte del denaro che possiamo avere a disposizione. Questa nuova consapevolezza ha risvolti non solo sula sfera privata perché una vita lavorativa meno totalizzante ed una vita privata più appagante sono in grado di migliorare le performance lavorative aumentando la qualità del lavoro.
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Francesca Bertelli